Cosmetici e sostenibilità

Ogni giorno, miliardi di persone nel mondo si prendono cura della pelle, del corpo e dei capelli con i loro cosmetici preferiti. Quello della cosmetica è, infatti, uno dei settori più rilevanti nell’economia mondiale ed è in continua crescita.

L’impatto della cosmesi sull’ambiente

Nel 2020, la società di consulenza ambientale Quantis, ha pubblicato “Make up the future”, un’indagine dell’impatto ambientale dell’industria della cosmesi. Dal report emerge che questo settore ha un impatto sulle emissioni di gas serra che si aggira tra lo 0,5% e l’1,5%. Al contrario di quanto si possa pensare, il 40% di queste emissioni non è dato dalle fasi di produzione e trasporto, ma da quella di consumo.

Quasi sempre, ad esempio, l’utilizzo dei cosmetici richiede il risciacquo e questo comporta l’utilizzo dell’acqua. Inoltre, molti residui dei prodotti di bellezza, come microplastiche e filtri solari, possono finire nel sistema idrico e avere effetti tossici per l’uomo e l’ambiente. Uno step che impatta significativamente sull’ambiente, è la produzione e lo smaltimento del packaging che nella maggior parte dei casi è in plastica.

Caratteristiche dei cosmetici sostenibili

Negli ultimi anni, la sensibilità sociale verso il tema del cambiamento climatico è notevolmente aumentata e anche i consumatori hanno iniziato ad informarsi sull’impatto ambientale dei prodotti che acquistano quotidianamente. Per questo motivo, le aziende produttrici di cosmetici si stanno adoperando per la produzione di prodotti più sostenibili per il pianeta.

Secondo l’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, i cosmetici che vogliano definirsi ecosostenibili devono essere in possesso di alcune caratteristiche. Come:

  • essere privi di tensioattivi, paraffina, siliconi, coloranti di sintesi derivati del petrolio, parabeni e allergizzanti o contenerne percentuali estremamente ridotte;
  • utilizzare materie prime di agricoltura biologica certificata;
  • vietare l’uso di OGM o radiazioni ionizzanti;
  • non essere testati su animali;
  • avere un packaging realizzato con materiali riciclabili.

Spesso vengono elogiati i prodotti che contengono grandi quantità di ingredienti di origine naturale, trascurando l’impatto ambientale che potrebbero avere. Per questo, sono da considerare migliori i cosmetici che contengono materiali sintetici che non compromettono la qualità e hanno un minore impatto.

Secondo la filosofia dell’upcycling, all’interno della formulazione cosmetica si possono utilizzare ingredienti di riciclo. Ad esempio, alcuni scarti dell’industria alimentare destinati ad essere smaltiti, possono diventare preziose materie prime per la produzione di cosmetici. Basti pensare ai principi attivi contenuti nelle bucce di frutta e verdura e che spesso vengono utilizzati nelle formulazioni cosmetiche.

Ma la sostenibilità di un prodotto parte dalla sua progettazione. Per questo, si dovrebbe incrementare la progettazione di cosmetici solidi, per la cui realizzazione occorre meno acqua e non necessitano di risciacquo dopo l’uso.

Anche il packaging dovrebbe essere riprogettato. Oltre ad utilizzare materiali riciclabili, potrebbe essere utile l’inserimento di dosatori che permettono di non sprecare il prodotto. Un’altra pratica utile potrebbe essere il refill, ossia la possibilità di acquistare solo una volta il contenitore e poi ricaricarlo con il prodotto una volta terminato.

Il ruolo dei consumatori

Molte aziende dell’industria beauty si stanno già impegnando in progetti per il riciclaggio della plastica, per un trasporto più sostenibile dei loro prodotti, per la realizzazione di cosmetici biologici e vegani. Dietro l’industria, però, ci sono le persone che insieme possono fare la differenza, cioè i consumatori. Questi, per essere attenti alla salute del pianta, devono compiere acquisti consapevoli, informandosi sulle aziende e controllando le etichette dei prodotti ed eventuali certificazioni.

I prodotti in cima alla lista sono stati utilizzati in percentuale maggiore, quelli che sono scritti in latino sono di origine naturale, quelli in inglese sono di origine sintetica, mentre i coloranti vengono indicati con la sigla CI seguita da un numero. Per quanto riguarda le certificazioni, i principali organismi di controllo e certificazione sono Ecocert, ICEA, CO.CO.NAT (Cosmesi Controllata Naturale), AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) e C.C.P.B. (Cosmetici Biologici).

Ma il ruolo del consumatore non si esaurisce con l’acquisto di un cosmetico, anche il modo in cui lo utilizza può fare la differenza. Dosando la quantità utilizzata di prodotto o l’acqua necessaria al risciacquo, si possono evitare importanti sprechi.

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