I punti dell’Agenda 2030 inerenti l’ambiente

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione finalizzato a sradicare la povertà, garantire la prosperità, la pace e proteggere il pianeta. Collocata nel quadro dei provvedimenti per limitare l’impatto del riscaldamento globale, essa rispecchia i principi e i valori su cui si fonda l’Unione Europea. Approvata all’unanimità durante il Summit delle Nazioni Unite del 15 settembre 2015, l’Agenda 2030 ha ricevuto l’approvazione di tutti i Paesi membri dell’ONU.

Come ogni provvedimento nazionale ed internazionale, Agenda 2030 non ha l’obiettivo di risolvere i problemi del mondo. Essa vuole essere una base di partenza per raggiungere delle condizioni economico-sociali migliori e sostenibili, oltre che una continuazione dei provvedimenti in atto nella lotta ai cambiamenti climatici.

“Sostenibile”

Il concetto di Sviluppo Sostenibile emerge per la prima volta nel Rapporto Brundtland del 1987. Fu definito come “lo sviluppo in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”. Negli anni, tale concetto si è evoluto fino ad integrare in modo equilibrato tre dimensioni: quella economica, quella ambientale e quella sociale. Queste contribuiscono in egual misura al raggiungimento dello sviluppo sostenibile.

In particolare, nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, queste tre dimensioni si integrano con l’approccio delle cinque P che rappresentano le cinque aree di intervento.

Esse sono:

  1. Persone, per combattere povertà ed esclusione sociale;
  2. Pianeta, per tutelare l’ambiente e le biodiversità;
  3. Prosperità, per promuovere modelli di produzione e consumo più sostenibili;
  4. Pace, per promuovere una società inclusiva e senza discriminazioni;
  5. Partnership, per creare collaborazione nell’intervento sulle diverse aree.

Gli obiettivi

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile si struttura come una lista composta da 17 obiettivi definiti “Sustainable Development Goals” (SDGs nell’acronimo inglese) e 169 sotto-obiettivi. Essi riguardano tutte le dimensioni della vita umana e del pianeta e dovranno essere raggiunti entro il 2030 da tutti i paesi che l’hanno sottoscritta. La dimensione ambientale, così come le altre due dimensioni, è presente in tutto il documento, specie in alcuni di essi che riguardano in maniera specifica l’ambiente.

Obiettivo 13

In particolar modo, i punti dell’Agenda 2030 inerenti all’ambiente sono il tredici, il quattordici e il quindici. L’obiettivo numero 13 prevede l’adozione di misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze. Tra i sotto-obiettivi si prevede:

  • di rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali in tutti i paesi;
  • di integrare le misure di contrasto ai cambiamenti climatici nelle politiche, nelle strategie e nei piani nazionali e di migliorare l’istruzione;
  • la sensibilizzazione e la capacità umana e istituzionale riguardo ai cambiamenti climatici stessi.

In realtà, in questo obiettivo non sono stati definiti con precisione tutti i sotto obiettivi ambientali. Questo perché nel 2015 era in corso anche il negoziato climatico che ha dato origine all’Accordo di Parigi, con il quale si è stabilito di contenere l’incremento della temperatura media globale molto al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, perseguendo tutti gli sforzi per limitarlo a 1,5°C. Con l’Accordo di Parigi si sostiene altresì la necessità di profondi cambiamenti del modello di sviluppo globale e dei singoli Paesi, una rapida avanzata della green economy e una drastica riduzione del consumo di combustibili fossili.

Obiettivo 13

Obiettivo 14

L’obiettivo numero 14, invece, sostiene l’esigenza di conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile. Nei sotto obiettivi si esplica la necessità di:

  • prevenire e ridurre l’inquinamento marino di tutti i tipi, in particolare quello proveniente dalle attività terrestri, compresi i rifiuti marini;
  • proteggere gli ecosistemi marini rafforzando la loro capacità di recupero e agendo per il loro ripristino, al fine di ottenere oceani sani e produttivi;
  • ridurre e affrontare gli effetti dell’acidificazione degli oceani attraverso una maggiore cooperazione scientifica;
  • porre fine alla pesca eccessiva, la pesca illegale, quella non dichiarata e non regolamentata e alle pratiche di pesca distruttive, e mettere in atto i piani di gestione su base scientifica, al fine di ricostituire gli stock ittici nel più breve tempo possibile.
Obiettivo 14

Obiettivo 15

Infine, l’obiettivo numero 15 afferma l’urgenza di proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre. Nei sotto-obiettivi viene specificato che è importante:

  • fermare la deforestazione;
  • promuovere il ripristino delle foreste degradate e aumentare la riforestazione a livello globale;
  • combattere la desertificazione;
  • ripristinare i terreni degradati ed il suolo, compresi i terreni colpiti da siccità e inondazioni;
  • sforzarsi di realizzare un mondo senza degrado del terreno;

È altrettanto fondamentale garantire la conservazione degli ecosistemi montani, compresa la loro biodiversità, ridurre il degrado degli habitat naturali e prevenire l’estinzione delle specie minacciate.

Obiettivo 15

L’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è solo uno tra i diversi documenti che negli anni si sono occupati dell’ambiente proclamando la necessità di un profondo cambiamento. Eppure, ad oggi, i cambiamenti climatici e le altre conseguenze delle attività umane sull’ambiente sono sempre più visibili.

La strada è ancora molto lunga, ma non demordiamo.

Il 16 settembre unisciti a noi e partecipa al World Cleanup Day.

Non lasciare che resti così!

Fonte immagini: https://unric.org/it/obiettivi-per-lo-sviluppo-sostenibile/