Guida ai comportamenti eco-sensibili: consigli per una vita green

Quante cose può fare ognuno di noi per rispettare l’ambiente? Più di quante ne possiate immaginare! La nostra abitazione è il punto da cui partire per mettere in atto comportamenti quotidiani nel rispetto dell’ambiente e per adottare un modus vivendi eco-sensibile e eco-consapevole. La cucina, ambiente simbolo della nostra casa, ma che è anche fonte del maggiore consumo di energia elettrica: dai modelli di elettrodomestici all’uso corretto del frigorifero. Il monito che deve guidare le nostre azioni è quello di evitare gli eccessi. Frigorifero e freezer vanno posizionati sempre lontani da forno e termosifoni e si possono regolare al minimo (5 gradi per il frigo ad esempio), il cibo si manterrà perfettamente per il tempo previsto dalla sua scadenza. Altra cosa importante, a cui spesso non facciamo caso, è quella di evitate di aprirli e chiuderli continuamente insieme alla posizione corretta degli alimenti, la zona del frigo più fredda è quella più in basso che è destinata ai cibi più deteriorabili. 

Riguardo la lavastoviglie, per utilizzarla è necessario che il suo carico sia completo, per non sprecare né acqua né corrente (preferibile farne uso durante le ore serali, notturne e nei giorni festivi in modo da consumare di meno). In più c’è chi utilizza il ciclo di lavaggio della lavastoviglie per cuocere i cibi con il sistema della vasocottura. Si mettono gli ingredienti, come ad esempio le verdure, in barattoli di vetro chiusi ermeticamente e si sfrutta il calore sprigionato durante il lavaggio dei piatti per cuocerli. La stessa tecnica può essere usata anche nel forno tradizionale o a microonde.

Il forno va tenuto ben pulito e non va usato per scongelare gli alimenti. Il forno elettrico consuma circa 173 kWh all’anno, mentre quello a microonde molto meno, circa 99 kWh, considerando un utilizzo di 15 minuti al giorno. Sarebbe buona norma spegnerlo qualche minuto prima della fine della cottura per sfruttare anche il calore residuo.

Infine ricordarsi sempre, può sembrare scontato ma spesso ce ne dimentichiamo, di spegnere la luce e staccare gli elettrodomestici che non si usano, quando si esce dalla cucina. Spegnere il gas e controllare di aver tolto le spine della corrente quando si va in vacanza non è solo un accorgimento che ci fa stare più sicuri, ma impedisce di disperdere risorse preziose. Attenzione anche agli elettrodomestici in stand-by, che comunque continuano a consumare, anche da spenti.

Altra fonte di inquinamento insospettabile è il web: virtuale non vuol dire a impatto zero. Navigare in internet, fare una ricerca su google o vedere un video su youtube comporta un utilizzo di infrastrutture, dispositivi, energia e, quindi anche emissioni di Co2. Secondo i dati diffusi in occasione della Serr (Settimana europea per la riduzione dei rifiuti), l’impatto di una semplice email da un 1 mb corrisponde a quello di una lampada 60 watt accesa per 25 minuti. Dunque, 20 email al giorno per 365 giorni l’anno corrispondo alle emissioni generate percorrendo 1.000 km con l’automobile.

Di conseguenza, dobbiamo prestare attenzione alla gestione del nostro pc e questo si può fare in tanti modi. In primo luogo, è consigliabile cancellare le email che non ci servono, cancellando i documenti sul computer e eliminando l’iscrizione a newsletter e servizi che non usiamo (ne sono tanti e nemmeno ce ne accorgiamo) o che non rientrano nei nostri interessi. In secondo luogo, si può alleggerire il carico delle email comprimendo i documenti o sfruttando collegamenti ipertestuali (link) quando è possibile. Inoltre, capita spesso di dimenticare molti documenti inutili nei nostri hard disk vrituali ossia il cloud. Però, il cloud continua a lavorare consumando energia per essere alimentato e raffreddato. Pertanto, sarebbe auspicabile cancellare i documenti che non servono più, lavorare le bozze sul pc invece che online sui cloud e magari scegliere o suggerire all’azienda provider alimentati da fonti rinnovabili: i cd. Cloud Verdi.

Infine, e non meno importante, è la raccolta dell’olio esausto, sostanza altamente dannosa per il sottosuolo, alle reti fognarie e alle falde acquifere. Buttare l’olio esausto nello scarico vuol dire scegliere di non smaltire correttamente questo rifiuto, ma anche creare seri danni all’ambiente e alle tubature. Se si getta l’olio della frittura nel wc si possono inquinare i terreni coltivabili e i pozzi potabili perché la sostanza potrebbe raggiungere questi luoghi attraverso le falde acquifere e alterare anche i normali equilibri naturali dei nostri mari. Attraverso le fognature il nostro olio di casa andrebbe a formare una patina sulla superficie, con conseguenze disastrose per i pesci e gli altri animali. Altro problema è invece legato al corretto funzionamento del proprio sistema di scarico: l’olio intasa le reti idriche e il sistema di depurazione verrebbe rallentato durante il suo normale processo di trattamento biologico. Si ricorda che 1 Kg di olio vegetale è sufficiente a coprire circa 1.000 metri quadrati di qualsiasi specchio d’acqua.

Per evitare qualsivoglia conseguenza dannosa vi sono degli appositi raccoglitori dell’olio esausto che puoi lasciare in terrazzo per non sentire cattivi odori. Quando il contenitore sarà pieno, ci si potrà recare a smaltire l’olio da cucina nelle isole ecologiche della propria città oppure in appositi punti raccolta.

Ed ora devi fare solo la tua parte, il pianeta ti ringrazierà!

Giulia Compagnone