Terra dei Fuochi, Capasso (Let’s Do It! Italy): La condanna della CEDU all’Italia conferma una verità innegabile, servono azioni concrete

Napoli, 30 gen. – Let’s Do It! Italy accoglie con determinazione la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) che ha condannato l’Italia per l’incapacità di proteggere i cittadini della Terra dei Fuochi dall’inquinamento ambientale causato dal traffico illecito di rifiuti. Questa storica decisione riconosce una violazione grave e sistematica dei diritti fondamentali, tra cui il diritto alla vita e alla salute.

“La sentenza della CEDU conferma una verità che le nostre comunità denunciano da anni: l’inazione dello Stato ha permesso alla criminalità organizzata di devastare il nostro territorio, mettendo a rischio la vita di milioni di persone,” ha dichiarato Vincenzo Capasso, presidente di Let’s Do It! Italy. “Ora l’Italia non ha più alibi: ha due anni per sviluppare una strategia globale e mettere in campo azioni concrete per fermare questa emergenza”.

Let’s Do It! Italy, che ha partecipato al procedimento con un intervento di terzi presentato dal Forum di Newcastle per i Diritti Umani e la Giustizia Sociale, guidato dalla Dott.ssa Raffaella D’Antonio, ha sempre sostenuto la necessità di un quadro giuridico più efficace per combattere i crimini ambientali e garantire il diritto a un ambiente sano. “Le prove scientifiche hanno già dimostrato il legame tra il disastro ambientale in Campania e l’aumento dell’incidenza di malattie oncologiche e malformazioni. Ora chiediamo che il governo agisca con urgenza e trasparenza per bonificare i territori contaminati e per garantire un monitoraggio indipendente della situazione”.

Let’s Do It! Italy lancia, infine, un appello alle istituzioni affinché vengano finalmente adottate misure efficaci per contrastare il degrado ambientale e garantire il diritto alla salute dei cittadini della Terra dei Fuochi. “Non possiamo permettere che questa sentenza resti solo un documento: deve tradursi in azioni concrete per proteggere le nostre comunità e prevenire ulteriori danni irreversibili”, conclude Capasso.